Ho promesso che avrei parlato dei miracoli di San Vincenzo ma prima di farlo voglio ancora una volta sottolineare la saggezza e, nel caso che vado a narrare, l’arguzia del Santo. Il miracolo di oggi è un miracolo che si dovrebbe ripetere ogni giorno…
Una volta, si recò da San Vincenzo Ferreri una donna che si lamentava del marito sempre così irascibile e di malumore da rendere insopportabile la convivenza. Chiese a Vincenzo un consiglio per riportare la pace in famiglia. “Va’ al convento”, disse il santo, “e di’ al guardiano di darti un poco dell’acqua della fontana. Quando tuo marito tornerà a casa, prendine un sorso, però non inghiottirla, tienila in bocca e vedrai che miracoli farà!”.
La donna fece come il santo le aveva detto. La sera, quando il marito tornò a casa, nervoso come al solito, la donna prese un sorso di quell’acqua miracolosa e serrò le labbra. E veramente accadde il miracolo: dopo pochi minuti il marito si azzittì e, così, la tempesta in famiglia passò. Anche nei giorni successivi, la donna ricorse a questo rimedio e tutte le volte l’acqua provocò lo stesso effetto miracoloso. Il marito non era più di malumore, anzi, era tornato come una volta: le mormorava parole tenere e affettuose e la lodava per la sua pazienza e la sua dolcezza.
La donna era così felice di questo cambiamento del marito che corse dal santo per riferirgli del miracolo operato da quell’acqua speciale. “Non è stata l’acqua della fontana a provocare questo miracolo”, disse san Vincenzo Ferrer sorridendo, “ma soltanto il tuo silenzio. Prima le tue continue obiezioni facevano infuriare tuo marito; il tuo silenzio, invece, lo ha reso di nuovo tenero e affettuoso”.
Ancora oggi in Spagna esiste il modo di dire: “Bevi l’acqua di san Vincenzo!”. Chissà che effetto farebbe se anche noi, ogni tanto, ne prendessimo qualche sorso?