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Millantare, una parola che si può vantare!

“Millanta” è un numero di fantasia che scherzosamente, almeno nell’uso che ne conosco io, viene usato per amplificare ingrandendo un numero imprecisato di volte. Lo possiamo sentire ascoltando Don Chisciotte di Francesco Guccini «Ho letto millanta storie di cavalieri erranti – di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti – per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza – come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza».

         Di recente, leggendo Boccaccio in classe, in particolare “Calandrino e l’Elitropia”, ci siamo imbattuti in questo termine messo in bocca al personaggio di Maso il Saggio, che prende in giro Calandrino parlandogli del paese di Bengodi, e rispondendo alla domanda di quante miglia vi siano fra Firenze e quel meraviglioso paese, sentenzia “Haccene più di millanta, che tutta notte canta”. Risposta senza senso che però dà la sensazione di una distanza enorme.

         Millantare significa quindi esagerare o mentire su una qualità che non si possiede o che si possiede in parte. Millantatore per eccellenza è il Miles Gloriosus, il soldato Pirgopolinice di una famosissima commedia plautina; un  vanaglorioso noto per le sue spropositate e infondate vanterie.

         Aristotele aveva fissato gli elementi caratteristici: “Il millantatore è colui il quale fa mostra di titoli di merito che non possiede, esagerando il suo controllo del mondo di cui in realtà è privo.”

Si distingue dall’ironico che, invece, è colui che nega e nasconde i titoli di merito di cui dispone attenuandoli. Tra questi due contrapposti estremi – l’ironico e il millantatore – si colloca la sincerità, che trova il suo opposto nella menzogna.

         Diamo la parola alla solita Treccani:

         millantare v. tr. [der. di millanta; propr. «amplificare ingrandendo di mille volte»]. – Vantare con molta esagerazione: m. le proprie ricchezze, i proprî meriti, le proprie prodezze, la nobiltà della propria famiglia, ecc.; o fingere per vanteria cose non vere: m. protezioni, conoscenze altolocate, ecc. Nel rifl.: si millanta troppo; millantandosi crede di apparire più importante; anche con compl. predicativo: millantarsi nobile, ricco.

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