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Restanza… la parola del cuore.

RESTANZA: atteggiamento di chi, nonostante le difficoltà e sulla spinta del desiderio, resta nella propria terra d’origine, con intenti propositivi e iniziative di rinnovamento.
La parola RESTANZA, derivata dal participio presente RESTANTE con aggiunta del suffisso -(z)a – forma non nuova per l’italiano, in cui è attestata fin dal Trecento nel significato di ‘ciò che avanza, rimanenza, resto’ (cfr. GDLI, s.v.) – presenta un recupero novecentesco nel termine corrispondente francese restance (sulla base di résistence) impiegato dal filosofo Jacques Derrida nel significato di ‘resistenza psicoanalitica’ (in Résistances de la psychanalyse, 1999) ed è riemersa in italiano da qualche anno in una nuova accezione per riferirsi all’‘atteggiamento di chi, nonostante le difficoltà e sulla spinta del desiderio, resta nella propria terra d’origine, con intenti propositivi e iniziative di rinnovamento’, un insieme di resistenza e resilienza di tenacia e flessibilità nell’affrontare le difficoltà. In questa nuova accezione è stata utilizzata per la prima volta dall’antropologo calabrese Vito Teti nel suo libro “Pietre di pane. Un’antropologia del restare” (Quodlibet, 2011): qui il concetto di restanza è correlato a quello di erranza e l’avventura del viaggiare è intesa come complementare a quella del restare.
[…] Un nuovo concetto quindi che si è materializzato nella ridefinizione della parola RESTANZA, ma soprattutto in nuovi progetti concreti vòlti ad arginare lo spopolamento di alcune aree del nostro Paese e a rilanciare economie sostenibili e possibilità di futuro. La tendenza a reagire positivamente a emergenze ambientali, sociali e climatiche sembra promettere la diffusione sempre più ampia di tali esperienze e ciò non può che favorire la circolazione della parola e il suo potenziale radicamento nel lessico comune…(per continuare a leggere la scheda di Raffaella Setti → bit.ly/RESTANZA_Crusca; per approfondire #ID24: https://id.accademiadellacrusca.org/articoli/restanza/23937)
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1 commento su “Restanza… la parola del cuore.”

  1. Davvero belle queste parole,purtroppo anch’io faccio parte di quei figli che a 14 anni ho dovuto fare il biglietto di sola andata ,e nonostante fossimo bene integrati in Lombardia, in quel di busto arsizio , anche nostra figlia a scelto un nord ancora più a nord. Saluti da Parigi

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