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Elogio dell’edicolante

Ascoltatemi amici, romani, concittadini…
Io vengo a seppellire Cesare, non a lodarlo.
Il male che l’uomo fa vive oltre di lui.
Il bene sovente, rimane sepolto con le sue ossa…

I ricordi – Ci sono degli oggetti che improvvisamente, come se avviassero un sortilegio, evocano ricordi e instradano memorie fino a quel momento sopite, che improvvisamente  saltano alla mente in una sorta di flashback. Così una tragedia di Shakespeare, acquistata tanti anni prima, ripresa in mano per caso, fa riflettere su quale importanza ricopra, in un piccolo paese,  l’avere la possibilità di acquistare con continuità i giornali, i periodici ma soprattutto i libri. Questo può sembrare un elogio strambo, forse banale, ma un elogio all’edicolante va fatto. Va fatto a quello che per lungo tempo è stato l’unico baluardo contro la marginalizzazione e l’ignoranza per ogni piccola comunità. Niente elogi alla follia, alle rose, all’ozio, al telescopio, niente… solo un piccolo omaggio ad una figura insostituibile in ogni piccolo centro.

Shakespeare – Difficilmente un adolescente negli anni ’80 poteva disporre di tutto il denaro necessario a comprare in un’unica soluzione l’intero teatro di Shakespeare… più i sonetti. In quegli anni i più fortunati potevano acquistare una tragedia alla settimana. Giocoforza si  ordinava solo un libro, (rigorosamente in edizione Einaudi, che faceva chic) e nonostante questo la “paghetta” finiva quasi tutta in libri…Non erano molti gli edicolanti, anzi ve ne erano due soli, che si interessavano alle letture dei clienti, specie se giovani, e non era raro assistere a scene da teatro come quella che segue:

(Il luogo lo conoscete: l’edicola più vicina)Edicolante: ma hai intenzione di comprare tutte le opere teatrali di Shakespeare?Cliente (imbarazzato): tutte le opere teatrali… più i sonetti.
(L’edicolante sorride alla moglie, va nel retrobottega e poi porge al cliente un pacco sul quale campeggia lo Struzzo dell’Einaudi).
Edicolante: sono tutte le tragedie che ti mancano… più i sonetti!
Cliente (ancora più imbarazzato): ma io non ho tutti i soldi per pagare in una sola soluzione…
Edicolante: non ti preoccupare, pagherai un poco alla volta, io mi fido di te, anche se sei un ragazzino, e poi chi m’avi a futtiri unu chi leggi Shakespeare?
(L’edicolante si gira di nuovo a scambiare un sorriso complice con la moglie).
Poco alla volta, una visita al giorno, una chiacchierata e una sigaretta ogni tanto, si finiva per parlare di sogni, di paure, di speranze. Si ascoltavano ricordi di emigrazione, di epiche partite di calcio, di lotte politiche e di arresti, di passeggiate notturne con gli amici. Ci si immergeva con piacere in un microcosmo di cortesia sempre rinnovata.

L’edicola era, fino a poco tempo fa, l’unico luogo dove potevi acquistare le grandi collezioni come “I Grandi della Letteratura” Fabbri Editori. 100 volumi che sono stati il germe di molte passioni per la letteratura. Inevitabilmente con l’edicolante si finiva per parlare degli argomenti più disparati: di politica, di musica e di bande musicali, di strumenti, di tradizioni e di feste. Per gli universitari il sabato mattina era il momento perfetto per un passaggio in edicola. Durante la settimana erano sicuramente fiorite dentro l’edicole tante nuove buone letture, al punto da lasciarsi estasiare in una sorta di paralisi decisionale da eccesso di opzioni. E poi la solita chiacchierata, la solita sigaretta, la solita gentilezza.E adesso, si va ancora in edicola, anche solo per il piacere di andarci? Certo. Ordinare un libro, aspettare che arrivi, discuterne con l’edicolante, godersi il piacere di una chiacchierata è irrinunciabile.

I vantaggi della tecnologia – Al giorno d’oggi si può ordinare i libri da casa, comodamente. Si può acquistare un bel Kindle Paperwhite, comodissimo dicono, e darsi alla lettura digitale. Ora è possibile “scaricare” i libri nella memoria di uno smartphone e, come sostengono i ragazzi, leggere ovunque si vada senza “l’ingombro” del libro. È vero l’evoluzione tecnologica legata ai libri e alla diffusione della cultura fa un po’ paura, per esorcizzarla ogni tanto sarebbe bene leggere “L’Elogio degli Amanuensi” di Giovanni Tritemio e, leggendo delle nostre stesse paure, magari consolarsi. I libri, qualsiasi forma abbiano, impediscono al mondo di diventare barbaro, salvano le espressioni di eleganza mentale e comportamentale che sono il fragile risultato di millenni di lettura.

Il lato umano – I vantaggi della rivoluzione tecnologica sono innegabili, ma non obbligano a rinunciare al lato umano, alla chiacchierata, all’odore del libro, alla scoperta di nuovi titoli, alla frivola vanità di suggerire qualche libro all’edicolante o a qualche altro cliente. Non si deve rinunciare a tutto questo, non si deve rinunciare ad un mondo fatto di colori e profumi unici, quelli che appunto caratterizzano un’edicola. Senza il passaggio in edicola, senza la bonaria immodestia di suggerire un libro, con la comodità però di un libro comprato su internet, il vivere diventerebbe un grigio tessuto di abitudini, di azioni standardizzate, una cappa sempre più uniforme.Andare in edicola per molte persone, era, ed è ancora, un rito. In edicola si deve entrare almeno una volta al giorno, si deve dare un’occhiata alle riviste, si deve chiedere se è arrivato il libro prenotato, anche se si è sicuri di essere in anticipo. L’edicola, in un paese piccolo, è tempio, difesa e sostegno.Quante chiacchierate sono germogliate all’interno di ogni edicola? risate allegre e amare riflessioni, speranze delusioni, di tutto passa in un’edicola. Quanti eventi sono passati dentro un’edicola? Vittorie di mondiali di calcio, elezioni di Papi, le avventure del “papi”, matrimoni vip, record del mondo, festival della canzone… non sembra esagerato dire che l’edicolante, quasi senza muoversi mai, si è visto passare davanti tutta la nostra storia.Così come i raggi di una candela arrivano lontano, allo stesso modo risplende una buona azione in un mondo malvagio.
(Le illustrazioni sono di Aurora Baglieri, Daniele Tedesco, Francesco Virga)

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