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Decadenza e caos…

Vito Mancuso

@VitoMancuso

“L’attuale caos politico è legato alla decadenza del linguaggio” – così George Orwell nel 1946 (in “La politica e la lingua inglese”, ed. it. Garzanti 2021, p. 65). Testo originale: “The present politically chaos is connected with the decay of language”. Io concordo.

Mentre facevo il mio solito giro mattutino su twitter mi sono imbattuto in questo twit del teologo Vito Mancuso che, riprendendo George Orwell, mette in connessione il caos politico che stiamo attraversando con la decadenza del linguaggio.

Avevamo parlato, in un precedente contributo, dellinversione dell’Effetto Flynnsostenente che il livello d’intelligenza misurato dai test diminuisca nei Paesi più sviluppati. Molte possono essere le cause di questo fenomeno. Una di queste potrebbe essere proprio l’impoverimento del linguaggio.

Decadenza e impoverimento del linguaggio, decadenza e contrazione dell’immaginario, decadenza e… Treccani come sempre!

decadènza s. f. [der. di decadere, sull’esempio del fr. décadence]. – 1. Il decadere; progressiva diminuzione di prosperità, floridezza, forza, autorità e sim., in una persona (soprattutto con riguardo al valore artistico o alle facoltà creative), in un popolo, in un’istituzione, in una civiltà, ecc.: ddi uno scrittoredi un artistadi un cantantela ddella civiltà grecala ddegli studîdella scuolaun paese in d.; l’agricoltural’industriail commercio era in d.; usanzetradizioni che vanno in decadenzaperiodo della d., nella divisione scolastica della letteratura latina, quello compreso all’incirca fra il 3° e il 4° sec. d. C. (anche assol.: gli scrittorila poesia della decadenza). 2. Nel passato, perdita della nobiltà per il mancato pagamento delle imposte specificate nelle lettere patenti di concessione, di confermazione o di riabilitazione.

La decadenza è quindi in strettissima connessione con l’impoverimento del linguaggio. Come combattere questa decadenza?

Con i libri! I libri offrono numerosi spunti per stimolare l’apprendimento del sotto tanti punti di vista

La lettura di un libro favorisce e stimola l’ascolto e l’attenzione, pre-requisito fondamentale per ogni tipo di attività legata al sapere.

La lettura di storie stimola la curiosità, la fantasia, la capacità di immaginazione e di astrazione.

La lettura e la narrazione favoriscono la comprensione verbale e permettono di apprendere di allargare il proprio lessico in modo naturale.

Se ci fu un periodo che non può essere definito decadente quello fu l’Illuminismo e il  simbolo della filosofia illuministica fu un libro – se così si può dire – più libro di tutti gli altri: l’Enciclopedia, o Dizionario ragionato delle scienze, della arti e dei mestieri, pubblicato dal 1751 al 1772 sotto la direzione di Denis Diderot e Jean-Batiste Le Rond d’Alamert.

…e allora se libro deve essere vi consiglio di leggere questo:

Socrate, l’educatore. Buddha, il medico. Confucio, il politico. Gesù, il profeta. Risalendo alle antiche tradizioni spirituali e filosofiche dell’umanità, Vito Mancuso individua nel pensiero di queste quattro figure gli insegnamenti ancora validi e preziosi per noi, uomini e donne di oggi.

«I quattro maestri nel loro insieme prefigurano un itinerario. La meta è il maestro più importante: il maestro interiore, il quinto maestro».

Socrate, l’educatore. Buddha, il medico. Confucio, il politico. Gesù, il profeta. Risalendo alle antiche tradizioni spirituali e filosofiche dell’umanità, Vito Mancuso individua nel pensiero di queste quattro figure gli insegnamenti ancora validi e preziosi per noi, uomini e donne di oggi. La loro parola diventa così una guida decisiva per percorrere con maggiore consapevolezza gli impervi sentieri della nostra esistenza, convivere con il caos che ogni giorno sperimentiamo, e tracciare una strada nuova verso l’autentica pace interiore. Perché interrogando questi quattro grandi con sapienza e curiosità, e avvicinando a noi il loro profondo messaggio, saremo in grado di risvegliare il maestro da cui non possiamo prescindere: la nostra coscienza, il quinto maestro. Per diventare così consapevoli che la forza per definire le nostre vite è dentro di noi, e che possiamo essere noi stessi i creatori della nostra felicità.

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